il quaderno degli appunti è dove e come nascono le idee
quelle che poi vanno a finire sulle tovaglie e tra le lenzuola...

lunedì 23 maggio 2011

Una mostra da Luce44 per leggere la tavola!

E' deciso: da giovedi 23 giugno a domenica 26 giugno la famiglia home design sarà in mostra al ristorante Luce44 di Trastevere (Via della Luce, 44).
Il ristorante ve lo consiglio, è un posticino meraviglioso in una via silenziosa e ha un bellissimo giardino dove si mangia sotto il pergolato.
Le padrone di casa sono attentissime al biologico, all'arte, alla cultura e alla buonissima cucina (si mangia anche vegan, alla bisogna :) ed è il mio luogo preferito a Roma.
Dopodiché: la mostra sarà un evento piuttosto inconsueto! Una delle sale del locale sarà completamente arredata con la biancheria a marchio la famiglia per 4 giorni. La mostra inaugurerà con l'aperitivo del giovedi e resterà allestita fino al brunch della domenica.
Ci sarà occasione di acquistare tovaglie, runner, cuscini, tovagliette, sacchetti per la biancheria, ecc., ma anche di ordinarne per il futuro... Sapete che fare pezzi unici dipinti a mano non favorisce le quantità...
Vi aspetto giovedi 23 giugno alle 19!
Chi fosse interessato a venire all'aperitivo di inaugurazione può rispondere anche a questo post, in modo tale che possiamo organizzare cibo per quanti saremo!

CONSIGLIATO A CHI:
ha matrimoni o festeggiamenti importanti in vista, ama la buona tavola e la letteratura breve, è goloso di romanticismo pop, è fanatico di black&white, mi vuole bene!
SCONSIGLIATO A CHI:
non mangia cioccolata e non sopporta il bianco e nero!

giovedì 19 maggio 2011

Copenhagen 01 | la puoi visitare con il naso all'aria



Che non vuol dire che puoi camminare senza guardare dove metti i piedi. Perché se no arriva la prima bicicletta e ti mette sotto.
Camminare con il naso all'aria a Copenhagen è possibile perché tutto sembra venirti incontro da una direzione non abituale.
Se insieme al naso alzi gli occhi, e disponi i sensi, la città ti regala la possibilità di immaginare. Copenhagen regala idee.
Perché al di là di quello che materialmente offre, che è già molto, sembra che diffonda possibilità.
Attraverso l'aria pulita, l'acqua che bagna, argina, riempie, disegna la città, attraverso la dinamicità delle persone, la loro gentilezza, la cura di ciò che appartiene a tutti, la velocità delle ruote di biciclette e carrozzine, la quantità di bambini, la trasparenza dei muri delle case.
Tutto è accessibile, tutto sembra permeabile, anche tu in mezzo alle cose lo diventi.
Avvertire la possibilità di fare è un dono. Che ti fa una città, una società, quando tiene sufficientemente al concetto di bene comune, quando questo bene è di tutti e da tutti sentito come tale.
Quando una biblioteca pubblica ha l'arredamento che sceglieresti per casa tua e tu tieni alle sue mura bianche come fossero quelle del tuo appartamento, quando nessun volgare slogan politico soffoca le strade e i panorami, quando chiunque tu sia, da ovunque tu provenga e qualsiasi sia il tuo orientamento sessuale hai le stesse mille strade da scegliere per la tua giornata e per la tua vita.
Ho passato alcuni giorni, a Copenhagen, a sognare per la mia città e per il mio Paese le cose semplici che ho visto realizzate lì: quelle che permetterebbero alla gente di riprendere a sognare il proprio presente, il proprio futuro, e quello dei propri bambini invece di veder perpetrare questo stato vischioso e desolante in cui ci troviamo, dove ci si arrovella persino sul se e sul come esercitare i propri diritti fondamentali.
Per realizzare quelle cose semplici che costituiscono la fama dei Paesi nordici ma che sono mediamente patrimonio comune di almeno mezza Europa, e che noi da queste parti sempre più guardiamo da lontano, basterebbe pochissimo.
Basterebbe desiderare di essere una comunità (non un gruppo di uguali, ma una comunità) di persone soddisfatte e strette intorno a principi di rispetto, ecologia, valorizzazione della cultura e dell'arte, serietà politica.
Cose semplici che fanno la grandezza, la bellezza, ma soprattutto la felicità non solo di un intero Paese, ma anche di ognuno dei suoi abitanti. Anche di quelli che già credono di esserlo...

mercoledì 18 maggio 2011

Da qualche parte bisogna pur ri-cominciare

Ci sono giorni che si ricomincia da capo.
Un rapporto, un lavoro, una vita, un cuscino.
E' passata qualche settimana da quando ho iniziato ad avere questa sensazione di rivolgimento, ad un certo punto ho capito che tutto quello che vedevo cambiare cambiava sempre più vicino a me e l'ho letto come un segno.
E' tempo di ricominciare, e ricomincerò anche a scrivere questo blog.
Lo avevo buttato giù, o tirato su, tanto tempo fa, piena di desiderio di ispirazione più che di ispirazione, mentre mi occupavano tante tante attività e così poco tempo avevo per pensare e per inanellare il cuore alle decine di cose che realizzavo in fretta e furia.
Poi è successa una cosa. Ne sono successe due. Forse tre. Qualche giorno fa è stata la volta della quarta.
Ho preso un part-time in ufficio, dopo un lunghissimo periodo di sofferenza. Per dedicarmi alla mia passione per il romanticismo-pop-tipografico, che contro ogni esigenza della vita moderna ha tempi di realizzazione che farebbero rizzare i capelli a Gutenberg. Ho iniziato ad avere il tempo di scornarmi sul progetto di un cuscino con un buco al centro e su quello di una tovaglietta morsicata. Giorni e giorni per capire come. Mi piace, soffro... ma mi piace.
Ho scoperto cosa succede ai cuccioli quando è ora di salutare mamma e papà: non perché mamma e papà muoiano o non possano tenerli con sé, ma solo perché arriva l'ora che ognuno prenda la sua strada. Così, perché crescendo ci si diversifica e ci si iniziano a contendere le stesse prede. Anche a costo di non vedersi più. Sono lontana dalla savana ma è successo anche a me.
Ho visitato Copenhagen. Copenhagen ti rivolta i giorni. Sì, penso di sì, se sei italiana/o e mostri una certa sensibilità nei confronti di: bellezza, tranquillità, bene comune, bambini, design. Ma di questo parlerò un'altra volta.
La quarta cosa che mi è successa è molto personale, ma ci girerò intorno fino a raccontarla.
Il progetto completo delle tovagliette affamate è su lafamigliahomedesign.etsy.com